Insediamento francescano
La città di Foligno conserva molti ricordi francescani che giustificano la frase del celebre annalista L. Wadding: «Civitas Fulginei beato Francisco semper grata».
Secondo la tradizione, il primo insediamento francescano sarebbe avvenuto verso il 1213. Di certo sappiamo che il 29 luglio del 1255 Alessandro IV concedeva ai frati minori residenti in Foligno il Palatium Curiae in eadem civitate positum, quod Imperiale vocatur.
Filippo degli Atti, Priore della Cattedrale di S. Feliciano dal 1249 al 1260, unitamente ai canonici Berardo, Tommaso, Secondo, Compagno, Anselmo e Stefano, con gesto singolarmente munifico, regalarono ai frati minori «titulo donationis pure libere et simpliciter» alcuni appezzamenti di terra contigui all’angusto nucleo conventuale. Tale donazione fu in seguito convalidata da Alessandro IV, con bolla inviata da Viterbo il 13 dicembre 1257.
Il 30 settembre 1255 il conte Giacomo di Ridolfo, d’intesa con i suoi fratelli, cedeva ai frati minori «pro edificatione ed constructione Ecclesiae beati Francisci», l’antica chiesa di S. Matteo con casalini e orti annessi. I frati provvidero subito alla costruzione della chiesa, costituita da un’ampia aula divisa in due navate e modulata secondo una severa e francescana essenzialità di linee. A quegli anni risale anche l’affidamento «pleno jure» della parrocchia.
La radicale ristrutturazione della chiesa risale al 14 giugno 1796, quando fu atterrata quasi tutta la primitiva compagine gotica e fu posta la prima pietra della nuova fabbrica per mano di Mons. Luigi Priore Gregori. La nuova costruzione, iniziata su progetto di Andrea Vinci (1743 – 1817), di Arcevia, discepolo del Vanvitelli (1700 – 1773), fu condotta a termine, negli ultimi tre anni, da Vincenzo Vitali che si avvalse della vigilante presenza di Giovanni Bettini, architetto folignate.
La consacrazione ufficiale della chiesa, di compiuto stile neoclassico, fu celebrata l’8 giungo 1856.
Nella chiesa sono sepolti: la b. Angela da Foligno, OFS, «magistra theologorum» (+ 1309), la b. Angelina da Marsciano (+ 1433), il b. Filippo (+ 1377) e il b. Giacomo (+ 1377).
Soppressione e retrocessione
Il convento di S. Francesco di Foligno, trasformato alla fine del secolo XVIII secondo i canoni del tempo, già requisito al tempo del noto editto napoleonico, ceduto in parte ai privati, fu nuovamente demaniato a seguito delle leggi italiane del 1860 – 66 e rimase per quasi cento anni sede dell’Arma dei Carabinieri.
Ai religiosi furono lasciati, in ragione della parrocchia, alcuni locali.
La retrocessione dell’intero complesso è avvenuta nel 1973 mediante congrua permuta (cessione, da parte nostra, della Villa Redenta di Spoleto) con l’Amministrazione provinciale dell’Umbria.
La riconsegna e l’uso effettivo hanno avuto inizio il 5 giugno del 1874.
Ente proprietario del convento: la Provincia Religiosa;
della chiesa e delle aule catechistiche: la Parrocchia, ma con uso perpetuo e gratuito per i frati, come da convenzione con il Vescovo, datata 02.12.1987.